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LA RELAZIONE TOSSICA

2022-08-11 17:01

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LA RELAZIONE TOSSICA

Indipendentemente dal tipo di rapporto che c’è fra due persone, quando non si condividono i valori e gli obiettivi, ma le persone coinvolte sono costa

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Indipendentemente dal tipo di rapporto che c’è fra due persone, quando non si condividono i valori e gli obiettivi, ma le persone coinvolte sono costantemente in conflitto, quando l’uno cerca di prevaricare sull’altro minando l’autostima dell'amico, partner, parente, in questo caso stiamo parlando di relazione tossica, che può portare solo alla distruzione di entrambi gli attori coinvolti.

La relazione tossica mina inevitabilmente il benessere delle persone coinvolte e non sempre i segni sono evidenti, accade spesso che la persona si senta intrappolata, senza una via di uscita, o perché emotivamente dipendente dall‘altra, o perché la sua bassa autostima gli impedisce di vedere come stanno chiaramente le cose, talvolta si rimane intrappolati in una relazione tossica perché reduci da traumi infantili di sottomissione. Ma come ci si può accorgere di essere intrappolati in una relazione tossica?

·      Se la persona con cui ti relazioni ti provoca, (facendoti sentir sbagliata in tutto quello che fai o ti giudica per qualunque cosa);

·      Se tutte le volte che devi interfacciarti con quella persona ti senti nervoso/a, (sai di avere un appuntamento con lei/lui, e ti dispiace disdire ma ritardi all’appuntamento oppure sei particolarmente irritabile all’improvviso senza che ti sia accaduto alcunché);

·      Se dopo averla vista ritorni a casa frustrato/a, (ti senti giù di tono, fiacca/o, con un forte senso di vuoto e la sensazione di avere perso del tempo);

·      Se la comunicazione tra di voi ha un tono passivo-aggressivo, (apparentemente sembra assecondarti o condividere ma poi cerca di convincerti a cambiare idea o programma rispetto a ciò che avevate concordato, o l’amico/a parla sempre di se e non ti chiede mai di te); 

·      Se ricevi costantemente delle critiche da parte dell’altro/a, (ti pone delle osservazioni su tutto ciò che proponi o decidi, ma allo stesso tempo ti sta dicendo che sei tu a decidere);

·      Se piuttosto che incoraggiarti mette in evidenza solo le tue criticità ( piuttosto che incoraggiarti a crescere, a prendere delle iniziative ma ti dice che non sei ancora pronto e che sarebbe meglio rinunciare davanti ad un momento che per te potrebbe essere un’occasione di crescita);

·      Se non spende mai un complimento nei tuoi confronti, tanto da spingerti a dubitare di te stessa/o (ti senti in colpa insicura/a, pensi di aver fatto la cosa sbagliata, quasi ti dispiace se ti sta accadendo qualcosa di positivo);

·      Se la generosità si esprime solo da parte tua (facendoti delle costanti richieste ponendosi nella posizione della vittima che ha bisogno di comprensione e di supporto).

 

È giunto il momento di prendere le distanze da questo tipo di relazioni perché quelli appena descritti sono evidenti segni di tossicità. Un rapporto sano tra due persone che si conoscono ha bisogno di empatia, sostegno reciproco, complicità, sincerità, ma se tutto questo manca nel rapporto con l’altro allora è chiaro che stiamo parlano di relazione tossica, non ci può essere gelosia in una relazione. Nell’ambito dell’amicizia ad esempio se questa dura da tanto tempo si rischia che una delle due parti vada oltre i limit del rapporto, prendendosi liberta che inevitabilmente indicano mancanza di rispetto verso l’altro. Se in un rapporto con qualcuno riconosciamo in noi o nell'altro atteggiamenti come lamentele costanti, pessimismo, critiche, vittimismo…siamo dinanzi a campanelli d’allarme della “tossicità” dei comportamenti. È chiaro che a questo punto, se questi atteggiamenti li rivediamo in noi stessi, dobbiamo correre ai ripari. Come? Seguendo diversi accorgimenti, come ad esempio:

·      Ascoltare gli altri, anche se non ne condividiamo l'opinione, dando loro spazio, perché possano esprimere liberamente il proprio pensiero;

·      Praticare un’attività meditativa di almeno 30 minuti al giorno per allenare la nostra abilità di ascolto;

·      Dedicare del tempo per noi stessi, anche facendo un'attività ludica;

·      Dare spazio ai nostri hobbies;

·      Evitare di cadere nell’errore del pensiero disfunzionale, secondo cui gli altri si devono abituare a noi perché noi “siamo fatti cosi” (se si tiene ad una relazione il primo passo verso l'altro è la messa in discussione dei propri pensieri catastrofici e di indispensabilità);

·      Se per noi la relazione come concetto ha un valore, allora bisogna renderla dinamica, cambiare costantemente prospettiva.

 

Se si vuole approfondire l'argomento con una lettura e avere maggiori informazioni, è possibile consultare il libro "Come riconoscere le amicizie tossiche e proteggere il tuo equilibrio emotivo", dove la psicoterapeuta e scrittrice Francesca Saccà analizza nel dettaglio le caratteristiche e l'impatto che l'avere una relazione di dipendenza (anche in amicizia, non solo in amore!) può avere su di noi.

Le conseguenze sulla nostra salute psicofisica del vivere una relazione tossica o dell'essere noi stessi tossici per qualcun altro, sono al centro delle attenzioni degli psicologi. Esistono diversi programmi che si ispirano ai principi della mindfulness, come ad esempio i corsi che ormai da qualche anno l'Associazione Mareluce Onlus propone, come il corso “Allenare la mente per essere felice” e quello “L’autorealizzazione del sé”. Due percorsi sulla autoconsapevolezza e sull’incremento dell’autostima, che aiutano ad individuare ciò che crea benessere e, allo stesso tempo, insegna strategie su come allontanarsi da tutto ciò che ci reca tensione e cattivo umore. Allo stesso tempo, questi percorsi aiutano a capire se noi stessi possiamo essere una persona tossica a nostra volta. 

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